Le zanzare sono ditteri ematofagi, le femmine adulte infatti, una volta fecondate, si nutrono di sangue; ne esistono di varie specie, diffuse a tutte le latitudini ed in grado di colonizzare sia gli ambienti selvaggi che quelli antropizzati (fra queste ultime in Italia riveste particolare rilevanza la zanzara tigre o Aedes Albopictus; sia per il fastidio arrecato con le punture, sia perchè potenziale vettore di pericolose malattie).
Le uova della zanzara schiudono in acqua, dove la larva, attraverso varie mute, raggiungerà lo stadio adulto; le uova vengono deposte di solito direttamente sulla superficie dell'acqua, oppure, nel caso del genere Aedes cui appartiene la zanzara tigre, in posti che saranno colmati dall'acqua al verificarsi di piogge, irrigazione, lavaggi etc.
Ne consegue che l'eliminazione delle raccolte d'acqua, ove possibile, quali sottovasi, secchi, annaffiatoi etc. costituisce il primo metodo di lotta, nonchè il più "pulito".
E' importante intervenire con prodotti antilarvali in quelle raccolte d'acqua ineliminabili (tombinature, caditoie etc.) con cicli di interventi che coprano il periodo dell'anno più mite (almeno da maggio ad ottobre). La cadenza degli interventi larvicidi è determinata principalmente dal tipo di prodotto utilizzato e varia generalmenta da una a tre settimane, salvo piogge consistenti che possono determinare un calendario di interventi più ravvicinato.
Una buona prevenzione antilarvale permette in genere di poter limitare gli interventi adulticidi che prevedono l'utilizzo di insetticidi sulle aree esterne.
< Prec. | Succ. > |
---|